La casa di Borgo Panigale ha creato degli autentici capolavori. La Desmosedici in MotoGP raggiuge prestazioni clamorose, ma anche un costo proibitivo.
Vi sono marchi che hanno una storia leggendaria e continuano a comandare le classifiche. Nel mondo delle due ruote la Ducati non può vantare i numeri assoluti della Honda, ma è tra le case costruttrici più vincenti della storia del motociclismo nostrano. Negli ultimi anni la crescita in MotoGP del brand emiliano è stata esponenziale.
Il merito è di progettisti geniali come l’ing. Luigi Dall’Igna e tecnici che hanno trasformato un sogno in una magnifica realtà. La Ducati ha aperto un ciclo, vincendo il titolo costruttori nel 2020, grazie a Dovizioso e Petrucci. La casa di Borgo Panigale ha continuato a dominare la scena anche con Bagnaia e Miller. Il torinese è stato capace di sfatare il tabù Stoner, conquistando ben 2 titoli mondiali in sella alla Rossa.
Dopo aver sconfitto Fabio Quartararo nel 2022, il torinese si è confermato anche nella passata stagione. Nel prossimo biennio Pecco Bagnaia sarà affiancato da Marc Marquez. La Rossa ha dominato la scena, nella passata stagione, anche in Superbike e Supersport con la Panigale. Gli ingegneri della Casa di Borgo Panigale stanno già mettendo a punto un evoluzione clamorosa.
La GP24 è già un bolide con pochi difetti. Velocissima sul dritto con top speed inavvicinabili dalla concorrenza e una agilità nel tratto misto spaventosa. La Ducati prima faceva dell’accelerazione il suo punto di forza, ma ora è una moto completa in qualsiasi condizione e su qualsiasi tracciato. Il segreto? Una aerodinamica top e un motore 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro.
La velocità di punta è di oltre 360 km/h. L’impianto frenante è a firma Brembo, con doppio disco anteriore in carbonio da 340mm con pinze a quattro pistoncini. Il peso a secco della moto è di 157 kg. Si tratta di un concentrato di tecnologia estrema. Il prezzo di una Desmosedici che scende in pista nella classe regina del Motomondiale, proprio come le rivali, è di circa 3 milioni di euro. Una somma che spesso finisce in ghiaia alla prima scivolata di un campione. Un incidente serio ha delle conseguenze impattanti nell’economia di una squadra.
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