La casa di Borgo Panigale ha sfruttato la competenza degli uomini della squadra satellite Pramac non senza particolari sforzi. Ora le cose sono cambiate.
Nei giorni scorsi è arrivato lo strappo decisivo. La Ducati ha scelto di premiare Marc Marquez, bocciando di fatto il leader della Pramac. Jorge Martin, insieme a Johann Zarco, ha ottenuti dei risultati di spessore nel corso della sua carriera in MotoGP, specialmente nel 2023 centrando il riconoscimento per team. Nonostante un inizio sprint la squadra cliente italiana è stata umiliata da Marc Marquez la settimana scorsa e ora anche dal direttore tecnico, Luigi Dall’Igna.
Il supporto della Ducati pare essere ai titoli di coda. Sono iniziate già a girare voci sulla possibilità che la Yamaha possa mettere le mani sulla Pramac. La casa di Iwata è alla ricerca di una realtà consolidata per sviluppare il progetto della nuova M1. Il team manager Gino Borsoi aveva messo a tacere le voci, ma si aspettava un segnale forte da parte della Ducati. Poi sono arrivate le dichiarazioni in controtendenza con la storia recente della squadra cliente. Marquez non sarebbe stato disposto a passare da un team satellite all’altro.
Difatti Marc, tirando la corda, ha ottenuto il posto di Bastianini al fianco di Bagnaia nel team ufficiale, beffando Martin. Quest’ultimo è scappato via in Aprilia, al posto di Aleix Espargaró, e comporrà una squadra temibile con Maverick Vinales. Invece, Enea Bastianini ha dovuto accettare il compromesso della squadra satellite della KTM. Intanto il contratto che lega la Pramac alla Ducati è in scadenza e sarebbe dovuto essere già rinnovato.
Le trattative di un rinnovo si sono arenate per un motivo specifico. Il direttore generale Ducati Gigi Dall’Igna ha affermato che c’è una concreta possibilità all’orizzonte. “Il rischio (di addio, ndr) è sicuramente reale, per noi sarebbe un dispiacere. Pramac e Campinoti sono con noi da tantissimo tempo, sono una parte del nostro successo. È ancora tutto da valutare, ma effettivamente il problema sussiste”, ha annunciato il progettista come riportato sulle colonne di Formulapassion.it.
Le parole di Marc Marquez hanno scosso l’ambiente rosso. “La Pramac non è un’opzione”, aveva affermato l’otto volte iridato alla vigilia dell’ultima tappa del Mugello. Il nativo di Cervera aveva già compreso che per giocarsi, realmente, un Mondiale sarebbe dovuto andare sulla GP25 Rossa. Alla fine a rimetterci le spese sarà la Pramac stessa e Franco Morbidelli in cerca di una squadra per il 2025. Stavolta nemmeno Valentino Rossi e il suo amico manager Uccio Salucci sembrano poter fare granché per riservargli una sella.
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