I costi dei tagliandi dei GP di Formula 1 sono diventati carissimi. Facciamo un confronto con i prezzi prima e dopo la pandemia da Covid-19.
Sono anni che i prezzi dei ticket sono in rialzo. Per gli appassionati è diventato veramente complicato prendere parte a qualche evento della massima categoria del Motorsport. Le battaglie in pista tra Ferrari, Mercedes e Red Bull Racing hanno portato una nuova gen di tifosi con il pallino dei social ad assediare gli spalti. I prezzi per vivere l’esperienza dei tre giorni del prato, delle tribune e degli spalti del rettilineo dei box sono altissimi.
Mettiamo da parte le avventure vip dell’hospitality e della pit lane, in ogni caso sono tanti soldi. Il ricchissimo circuito del Principato di Monaco, prima della pandemia da Covid-19, veniva 720€ per un intero weekend. Vi sono anche tracciati dove i prezzi medi erano, decisamente, alla portata come ad esempio Ungheria, Cina e Canada.
Gli appuntamenti europei, invece, sono storici e più cari. Italia e Inghilterra sono ostici per gli appassionati che devono mettere da parte tantissimi soldi per godere dell’emozionante sfida a Monza, Imola e Silverstone. Nella classifica per i biglietti d’ammissione generale spiccavano per convenienza il Giappone, il Canada, l’Austria, l’Ungheria e l’Australia. Il problema ruoterebbe, infatti, tutto intorno agli spostamenti aerei che sono molto cari. Ad esempio i tagliandi per i GP Baku e San Paolo sono piuttosto alla portata ma poi vanno considerati i voli. Da approfondire, lato driver, anche gli investimenti necessari per raggiungere la massima categoria del Motorsport.
I costi attuali del circus della F1
I prezzi dovrebbero dipendere anche dal rapporto costo-reddito medio mensile. Considerati anche i milionari che risiedono nel Paradiso fiscale Monaco diventa addirittura il GP più conveniente per i residenti, seguito dal Giappone, dal Canada, dall’Australia e dall’Austria. Sabato 2 settembre 2023, in Brianza, i biglietti interi sono partiti da 60 sino a 300 euro (ridotti 55 euro per bambini sotto i 12 anni) e questi sono i nuovi standard di Monza.
Domenica 3 settembre, invece, i biglietti interi sono costati da 90 euro (per il prato) a 800 euro (ridotti da 47 a 185 euro per bambini sotto i 12 anni) per le tribune più care. Con queste cifre una famiglia non potrebbe mai consentirsi l’opportunità di vivere l’esperienza con grande frequenza. Il CEO Stefano Domenicali esportando il prodotto negli angoli più sperduti della terra ha reso ancor più complicata una trasferta. Il futuro si prevede piuttosto opaco per i fan F1 delle nuove generazioni. Almeno in Italia i costi della vita stanno limitando molte passioni, categoria del Motorsport compresa.